MARIO Incudine con Orchestra La Corelli
PARLAMI D’AMORE
Quando la radio cantava la vita
📍 20.08.2025 Santa Caterina Villarmosa (CL)
🕙 H 21:30
🗺️ Piazza Garibaldi
🎭 Rassegna "Villa Hermosa Festival"
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Mario Incudine in un viaggio di musica, parole, amarcord e ironia nell’Italia degli anni ’20 e ’30 - con l'Orchestra Corelli
Con Mario Incudine
Di Costanza DiQuattro
Regia Pino Strabioli
e con Antonio Vasta pianoforte e fisarmonica
Suono Pino Ricosta
Scene Paolo Previti
Produzione Centro Teatrale Bresciano
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L'ORCHESTRA CORELLI
Tra mete ambiziose, scommesse vinte e conquiste raggiunte, LaCorelli, nata nel 2009 come piccola compagine di giovani
musicisti animati da una passione comune, oggi è una realtà consolidata, che deve il suo successo ad un impegno tenace, una
saggia lungimiranza, un'audace grinta e voglia di fare bene. Anno dopo anno, La Corelli porta la musica tra teatri, auditorium, piazze e scuole, da Ravenna al mondo: un sogno che si fa progetto, un progetto che prende vita. Attivando nuove collaborazioni, proponendo idee sempre diverse e abbracciando più ensemble e generi musicali, la proposta musicale cresce e si arricchisce di volta in volta: dal barocco al classico sinfonico, passando per il balletto, l'opera, il repertorio jazz e blues, fino alla musica da film e leggera. Dal 2021 La Corelli, grazie alla proposta innovativa e di grande qualità, è parte degli enti finanziati dal ministero della cultura.
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SINOSSI
Tra il 1918 e il 1940 la produzione musicale italiana ebbe una straordinaria evoluzione. La nascita delle radio, che divenne il mezzo principale della propaganda fascista, contribuì anche ad ampliare il pubblico degli ascoltatori e a diffondere sensibilmente la musica all’interno delle case italiane rendendola un “affare” comune e condiviso.
Se da un lato si ramificava la musica fomentata dal fascismo, megafono di sentimenti patriottici, famigliari e lacrimosi, dall’altro si diffondeva, in rotta con le direttive dittatoriali, una musica d’oltreoceano, brillante e ironica.
Sottobanco, come bische clandestine, nascevano lo swing e il jazz che ben presto entrarono a far parte di una realtà italiana che remava controcorrente attraverso la musica.
Con questo spettacolo, e con il racconto di alcuni dei pezzi più belli di quegli anni, va in scena non soltanto uno spaccato di storia della musica italiana ma soprattutto uno spaccato di “storia patria”. Poiché la musica, da sempre, diventa il paradigma di una nazione e di un pensiero.
L’Italia canticchiò vent’anni Giovinezza ma all’alba del ‘45 tuonò convinta Bella ciao.
Mario Incudine, accompagnato da Antonio Vasta al pianoforte e alla fisarmonica, ci porta dentro questo viaggio fatto di musica e parole, di tenerezza e di ironia, di amarcord e di aneddoti che raccontano un pezzo della nostra storia.
Sotto la Guida di Pino Strabioli, artista da sempre sensibile al teatro canzone, la verve e la capacità istrionica di Mario Incudine è al servizio di uno spettacolo che vuole essere anche un omaggio alla canzone d’autore di quegli anni, un repertorio poco battuto, ma ricco di fascino e di bellezza, con testi modernissimi, melodie indimenticabili e armonie ardite. Un “materiale” da riportare a galla e da incorniciare.
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